Buongiorno,
vorrei stimolare un dibattito sulla opportunitą che si lavori ad una revisione delle funzioni e dei ruoli che i diversi organismi territoriali di supporto al settore Agroforestale (SOAT innanzi tutto) assicurano oggi agli operatori della nostra regione.
In particolare credo possa essere interessante ragionare sul come andrebbero ripensate le loro funzioni per far si che essi si trasformino da soggetti spesso "passivi" (erogatori di assistenza a richiesta), ad organi "
proattivi" in grado di
accelerare e accompagnare i processi di trasformazione in atto (ricontadinizzazione, agricoltura come scelta di vita, approccio olistico, agroecologia, servizio ecosistemici, servizi sociali, ecc.).
Nel ragionamento sarą inevitabile domandarsi se questo "accompagnamento" potrą essere davvero effettuato da questi organismi "istituzionali" o se gli stessi andranno affiancati (o sostituiti, relativamente a questo processo di "innovazione") da nuovi "
soggetti locali" (pubblico/privato) in grado di operare, statutariamente e per i mezzi a disposizione, in modo pił incisivo su tutti gli aspetti dell'
Accesso alla Terra, e dell'accompagnamento permanente all'assunzione, da parte dei "contadini del terzo millennio", di questo
nuovo-vecchio ruolo di attore "socialmente integrato" (CSA, Piano del Cibo, ecc.).
Grazie
Luca Boccalatte
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